Benvenuti/e #seachangers alla prima newsletter italiana dedicata ai temi della sostenibilità per aziende connessa alla tutela degli oceani!
L'obiettivo è offrire uno spazio di formazione e dibattito per comprendere il ruolo fondamentale che le aziende possono giocare nella tutela degli oceani.
Siamo alla ricerca di aziende virtuose che siano interessate a collaborare con noi sul tema degli impatti aziendali verso gli ecosistemi marini. Se la tua organizzazione è interessata
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🗞️ NEWS
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Una sostanza bianca misteriosa è stata rinvenuta sulle spiagge del Canada: Link
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Uno nuovo studio sul fitoplancton permette di quantificare la massa presente negli oceani: Link
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Pubblicata la nuova guida Snpa per la valutazione d’impatto marino legato a progetti di rigassificatori: Link
🌊 APPROFONDIMENTO BLU & BUSINESS
ESG & Tutela dei mari: una connessione fondamentale per la protezione degli oceani e la competitività delle aziende.
Sei hai dubbi sul significato del termine ESG, leggi la nostra edizione precedente Link.
Oggi parliamo di valutazione d’impatto ambientale, in particolare dei KPIs d’impatto e la rendicontazione.
A Gennaio 2023 è stata pubblicata da parte dell’Unione Europea la Corporate Social Responsibility Directive (CSRD) che prevede, tra le varie, l’entrata in vigore degli European Sustainability Reporting Standard (ESRS).
Che cosa sono gli ESRS e in che modo possono promuovere la salute degli oceani? Parte 2
Sono i nuovi standard di sostenibilità rilasciati dall’EFRAG che le organizzazioni dovranno utilizzare per rendicontare gli impatti generati. Gli ESRS consistono in dodici standard suddivisi in norme trasversali (cross-cutting standards) e norme specifiche (issue specific).
Per leggere la Parte 1 clicca qui.
Rientra nella seconda categoria l’ESRS E5 Resource Use and Circular Economy, che valuta il livello di circolarità inerente alle attività aziendali. In particolare, vengono considerati i materiali e le risorse in entrata e in uscita al ciclo di lavoro ed eventuali politiche di riuso e riutilizzo, l’applicazione di questo standard risulta facoltativa. Secondo un recente studio del World Economic Forum, negli oceani sono stimate tra le 75 e le 199 milioni di tonnellate solo di plastica, agire per rafforzare la circolarità delle propria azienda significa promuovere la riduzione del fenomeno dell’inquinamento marino e sostenere la salute dei mari.
L’ESRS S1, è il primo che si occupa di rendicontare gli aspetti sociali legati all’azienda e, nello specifico, la gestione della forza lavoro aziendale. Vengono valutati indicatori per misurare le condizioni di lavoro tra cui la parità di genere, il lavoro sicuro, i divari di salario e la formazione per i dipendenti. Se un’azienda lavora nella Blue Economy è cruciale formare i propri dipendenti sulle sfide e opportunità che presenta il settore. Tuttavia, data l’interconnessione ecosistemica, anche per un’azienda che non lavora a stretto contatto con i mari è consigliato formare i propri dipendenti sui temi legati agli ecosistemi marini per renderli cittadini responsabili e informati.
L’ESRS S2 dedicato alla catena di valore, valuta l’interconnessione tra le attività aziendali e il coinvolgimento dei lavoratori delle aziende della catena di valore.
L’ESRS S3, Comunità interessate, si pone l’obiettivo di uniformare la rendicontazione rispetto alle comunità interessate dalle attività aziendali. Agire con progetti che favoriscono la tutela degli ecosistemi marini e l’occupazione in zone costiere, permette all’azienda di rafforzare questi indicatori e prendersi cura delle comunità che ne sostengono l’esistenza.
L’ ultimo standard di rendicontazione dell'impatto sociale, ESRS S4, valuta gli effetti aziendali verso i consumatori finali. In questo ambito vengono misurate le politiche di coinvolgimento dei consumatori finali, la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato e le modalità di tutela della salute dei consumatori. Investire in un progetto di tutela dei mari può essere la giusta attività per attrarre e coinvolgere i consumatori finali, rafforzare la fiducia e il senso di appartenenza con l’azienda.
L’ultimo standard, ESRS G1, riguarda gli obblighi di condotta e rendicontazione inerenti la gestione dell’azienda. Questo standard valuta l’etica e la cultura aziendale, la gestione dei rapporti con i fornitori e le attività politiche dell’azienda. Integrare nella mission aziendale la tutela dei mari può essere uno strumento per rafforzare la credibilità e la vision dell’azienda.
Siamo alla ricerca di aziende virtuose che siano interessate a collaborare con noi sul tema degli impatti aziendali verso gli ecosistemi marini. Se la tua organizzazione è interessata
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💡 OPPORTUNITÀ
Raddoppiano le opportunità del network di Sea the Change questa settimana!
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